Sono state numerose le città ed i loro sindaci che per il capodanno appena trascorso hanno imposto il divieto di scoppiare i botti di Capodanno e i fuochi d’artificio. Dal Viminale è arrivata una circolare che imponeva l’uso consapevole degli scoppi, le richieste sono state numerose anche dalle varie associazioni animaliste ma tutto questo non ha comunque fermato i botti.
Utilizzo dei botti: La circolare del Viminale
Nel 2017 i botti di Capodanno hanno fatto 212 feriti, per 36 dei quali è stato necessario il ricovero. Innumerevoli sono le sostanze nocive, le cartacce, gli scatoloni e l’immondizia che producono i botti e che, chi li scoppia, lascia senza cura alcuna ai bordi della strada o a disperdersi nell’aria.
Per questo motivo il Viminale ha inviato ai prefetti una circolare per fronteggiare i rischi connessi all’uso dei botti e sollecitare i sindaci a svolgere “a livello locale, attraverso i più efficaci mezzi di comunicazione, ogni opera di sensibilizzazione per un uso consapevole degli articoli pirotecnici” durante tutte le festività, in particolare per Capodanno.
Il Viminale si raccomanda di evitare le esplosioni «nei luoghi di aggregazione o comunque in tutti quelli affollati nelle aree a rischio di propagazione degli incendi nei pressi di ospedali scuole luoghi di culto o comunque nelle vicinanze di monumenti e edifici o aree di valenza storica, archeologica, architettonica, naturalistica o ambientale. Massima attenzione – si chiede ancora nella circolare – dovrà essere rivolta alla presenza di bambini o di altri soggetti deboli che dovranno essere tenuti sempre a debita distanza da chi fa uso dei fuochi e in condizioni di sicurezza».
Divieti e multe contro i botti
Da Trieste a Reggio Calabria, passando per Livorno, Bologna, Pescara, e Ancona. E ancora, Chieti, Torino, Modena, Roma, Sassari, Cortina, Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Cuneo, Alba e tanti altri sono i comuni che hanno posto in essere il divieto. I provvedimenti variano da amministrazione ad amministrazione, così come le multe (da un importo di 25 a un importo di 500 euro) e gli archi temporali in cui i divieti vanno applicati (anche se la maggiorate dalle 12 di lunedì 31 alle 24 dell’1 gennaio 2019). In alcuni comuni, soprattutto dove si terranno i Capodanni in piazza è stato vietato altresì introdurre e consumare bevande in bottiglie di vetro o lattine. E stato sancito anche l’obbligo di sgombrare i materiali accumulati dai titolari degli esercizi commerciali e dai promotori di manifestazioni (con sanzioni variabili anche in tal caso da 25 euro a 500 euro).
Il mancato rispetto dei divieti ed il bilancio dei danni
Nonostante numerose città abbiano aderito ai divieti, sono stati purtroppo tanti i feriti. Ad oggi il bilancio risulta essere 216 feriti, 13 dei quali in gravi condizioni. Molti gli interventi dei Vigili del Fuoco: 160 solo a Roma, con decine di cassonetti dati alle fiamme.
Le informazioni attuali svelano che il numero maggiore di chiamate – anche quest’anno – è stato effettuato nel Lazio con 171 telefonate (aumentate rispetto alle 114 lo scorso anno), a seguire la Lombardia con 88, la Campania con 86, l’Emilia Romagna con 76 e la Toscana con 52. Anche quest’anno non è stato rilevato nessun intervento in Sardegna.
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