Vediamo insieme quali sono le novità introdotte dal nuovo Codice della Strada 2019, che diverrà operativo a fine anno.
Nuovo Codice della Strada 2019: novità e cosa prevede
Sta finalmente per delinearsi la riforma del Codice della Strada, dopo che la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha provveduto ad approvare in prima lettura il disegno di legge che ora passa all’esame dell’aula, prima di approdare al Senato.
Entro la fine dell’anno, quindi, sarà approvato ed entrerà in vigore il nuovo Codice della Strada 2019.
Le novità di maggior interesse sono quelle riguardanti le multe – nello specifico, quelle per chi utilizza il cellulare o altri dispositivi elettronici durante la guida e quelle a strascico con l’utilizzo delle telecamere, che verranno comminate con maggiori difficoltà – e i ricorsi avverso le stesse, oltre all’eliminazione dell’obbligo di esibire patente e libretto agli accertatori.
La tendenza della riforma del Codice della Strada è quella di semplificare la vita dei conducenti, soprattutto in relazione alla burocrazia relativa al veicolo e alle sanzioni, e di rendere più gravoso il compito degli agenti in merito alla comminazione delle multe a strascico.
In particolare, le sanzioni per chi usa il cellulare o altri dispositivi elettronici durante la guida sono: la sospensione della patente da 7 a 30 giorni (mentre aumenta da 1 a 3 mesi in caso di recidiva entro due anni dalla prima multa); il passaggio della multa minima da 161,00 Euro a 422,00 Euro e l’aumento della multa massima da 467,00 Euro a 1.697,00 Euro; la decurtazione dei punti della patente; il sequestro dello smartphone, per incidenti causati da messaggi, telefonate o navigazione internet.
Per quanto riguarda le multe a strascico, la riforma intende rendere più complicata la verifica degli agenti accertatori che, dalle previsioni della bozza approvata in Commissione, saranno tenuti a rilasciare al trasgressore il preavviso della multa, infilandolo, come prassi, sotto il tergicristallo.
Ciò serve ad evitare il fenomeno delle multe irrogate a seguito del rilievo della trasgressione per mezzo delle telecamere montate sul veicolo di servizio; in ogni caso, non v’è ancora certezza sul testo della norma, che potrebbe essere soggetto a modifiche.
Ricorsi
Sul tema ricorsi, al momento, il Codice della Strada – all’art. 204 comma 1 – prevede che, in caso di rigetto del ricorso al Prefetto, il trasgressore si veda addirittura raddoppiare la sanzione.
A riguardo, la riforma vuole apporre una correttiva, prevedendo comunque un aumento, sempre in caso di rigetto, ma solo del 50%.
Sul punto, però, si teme che questa agevolazione rischi di far aumentare il numero dei ricorsi con relativo maggior carico di lavoro soprattutto per le prefetture più grandi, le quali non riuscirebbero a rispettare i termini perentori previsti dall’art. 203 C.d.S., con conseguente probabilità della cancellazione di parecchie sanzioni non perché irrogate ingiustamente, ma per un ritardo nella gestione dei ricorsi.
Inoltre, viene velocizzato il ricorso al Prefetto, prevedendo la possibilità – attraverso la modifica dell’art. 203 del Codice – di inviarlo telematicamente, a mezzo PEC o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, sia quando il ricorso viene presentato tramite l’ufficio o comando dell’organo accertatore che direttamente al Prefetto.
Non sarà più obbligatorio esibire patente e libretto
Infine, per quanto riguarda l’eliminazione dell’obbligo di esibire patente e libretto agli agenti accertatori, la parte della riforma dedicata alla semplificazione prende in considerazione tale aspetto, trattandosi di documenti che gli agenti possono verificare consultando le banche dati.
Tuttavia, tale semplificazione non sembra attualmente praticabile, dato che non sempre gli agenti hanno la possibilità effettiva di accedere a queste raccolte.
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