Affitti brevi: nuove regole, obblighi e sanzioni per host e viaggiatori

Il panorama degli affitti brevi in Italia cambia radicalmente con l’entrata in vigore di nuove norme che puntano a regolamentare un settore in forte espansione. L’obiettivo è quello di contrastare l’abusivismo, tutelare i consumatori e ridurre l’impatto dell’overtourism nei centri storici delle città italiane.

Affitti brevi nuove regole, obblighi e sanzioni per host e viaggiatori

Cosa cambia con la nuova legge

Le modifiche sono state introdotte dal Decreto Legge 145/2023 (Decreto Anticipi), convertito in legge nel dicembre 2023. Le principali novità riguardano:

  • L’introduzione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), obbligatorio per ogni immobile destinato alla locazione breve.
  • L’obbligo di esporre il CIN su tutte le piattaforme digitali e annunci pubblicitari.
  • La possibilità per i Comuni di imporre un soggiorno minimo di 2 notti nelle città metropolitane, ad alta densità abitativa o a forte pressione turistica.

Cos’è il Codice Identificativo Nazionale (CIN)

Il CIN è un codice alfanumerico univoco che identifica ogni immobile utilizzato per fini turistici. Viene rilasciato dal Ministero del Turismo tramite una piattaforma dedicata e ha lo scopo di garantire trasparenza, legalità e tracciabilità.

Chi affitta senza CIN rischia una sanzione amministrativa da 800 a 8.000 euro, oltre alla rimozione dell’annuncio dai portali (come Airbnb, Booking, ecc.).

Chi è coinvolto?

  • Proprietari di case vacanza
  • Host Airbnb e affitti brevi
  • Intermediari e property manager

Le nuove regole si applicano sia alle locazioni occasionali che a quelle gestite in modo imprenditoriale.

Obblighi per le piattaforme

Anche i portali online che pubblicizzano gli immobili devono verificare la presenza del CIN. In caso di inadempienza, rischiano multe fino a 3.000 euro per annuncio.

Impatto sui viaggiatori

I turisti potranno identificare facilmente le strutture legali, garantite e sicure. Il CIN è un elemento di trasparenza che tutela anche chi viaggia, evitando frodi e prenotazioni fantasma.

Criticità e polemiche

L’introduzione delle 2 notti minime ha sollevato polemiche tra host e associazioni di categoria, che temono un calo delle prenotazioni. Dall’altro lato, le amministrazioni comunali puntano a ridurre l’impatto turistico nei centri storici e a favorire il mercato residenziale.

Sanzioni e controlli

I Comuni potranno effettuare controlli incrociati tra annunci online e banche dati, grazie all’accesso al sistema del CIN. Le sanzioni previste sono:

  • Mancata esposizione del CIN: fino a 5.000 euro
  • Affitto senza autorizzazione: fino a 8.000 euro

Cosa devono fare host e operatori?

  • Registrarsi sulla piattaforma del Ministero del Turismo
  • Ottenere e pubblicare il CIN
  • Adeguare i propri annunci e contratti

Le nuove regole sugli affitti brevi rappresentano un importante passo verso la legalità e la trasparenza nel turismo italiano. Host, property manager e viaggiatori devono essere consapevoli delle novità normative per evitare sanzioni e contribuire a un turismo più equo e sostenibile.

studio legale zambonin

Per una consulenza legale: info@iltuolegale.it – 02 94088188

Non si effettua consulenza legale gratuita.
È assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo presente in questo articolo senza il consenso dell’autore. In caso di citazione è necessario riportare la fonte del materiale