Subacquea, nautica, mare, aree marine protette.
Segnaliamo con piacere una recentissima Legge che – con la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere le bellezze naturali del nostro Paese – ha posto nuove regole e modifica regole già esistenti al fine di offrire una maggior tutela all’ambiente, sia terrestre che marino.
Si parla della Legge 28/12/2015 n. 221, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio 2016, n. 13 ed in vigore dal 2 febbraio 2016 intitolata Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali, la quale reca una normativa diretta- tra l’altro – ad applicare regole più severe in riferimento ad attività potenzialmente inquinanti quali il trasporto marino di idrocarburi e altri materiali nocivi per l’ecosistema marino, l’aumento dei fondi per l’istituzione e la gestione di aree marine protette, la previsione dello smaltimento dei rifiuti raccolti in mare attraverso le attività di gestione delle aree marine protette, le attività di pesca nonchè le attività di pulizia dei fondali promosse da associazioni sportive, ambientaliste e culturali.
Una buona notizia per chi – già da tempo e sempre più spesso (diving, associazioni, gruppi sportivi) – promuove senza alcun fondo, ma anzi spesso a proprie spese, giornate di “pulizia dei fondali”, che raccolgono spesso la partecipazione appassionata e numero di subacquei volontari che, armati di sacchi e buona volontà, scandagliano le coste dei nostri mari e dei laghi per ripulirli da sacchetti di plastica, bottiglie, pneumatici e rifiuti di ogni genere.
In particolare, si segnalano due importanti articoli della legge in esame: l’art. 6 e l’art. 27.
Il primo, prevede un incremento dei fondi pubblici di 800.000 euro rispetto all’anno 2015 per l’istituzione di nuove aree marine protette, ed un incremento di spesa di 1 milione di euro rispetto al 2015 per il potenziamento e la gestione di aree marine già istituite.
Inoltre, al fine di valorizzare la peculiare specificità naturalistica di straordinari ecosistemi marini sommersi, vengono istituiti quali parchi marini o aree marine i siti di Banchi Graham, Terribile, Pantelleria e Avventura nel Canale di Sicilia, limitatamente alle parti rientranti nella giurisdizione nazionale.
L’art. 27 si occupa invece dello smaltimento dei rifiuti reperiti in mare e stabilisce che “entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, avvalendosi del Reparto ambientale marino del Corpo delle capitanerie di porto, di cui all’articolo 20 della legge 31 luglio 2002, n. 179, può individuare i porti marittimi dotati di siti idonei nei quali avviare operazioni di raggruppamento e gestione di rifiuti raccolti durante le attività di gestione delle aree marine protette, le attività di pesca o altre attività di turismo subacqueo svolte da associazioni sportive, ambientaliste e culturali, tramite appositi accordi di programma stipulati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, con le associazioni citate, con gli enti gestori delle aree marine protette, con le imprese ittiche e con la capitaneria di porto, l’autorità portuale, se costituita, e il comune territorialmente competenti.
Con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sulla base dei risultati dell’attività di cui al comma 1, sono disciplinate le procedure, le modalità e le condizioni per l’estensione delle medesime attività ad altri porti”.
Ciò significa che diving, associazioni e altre formazioni potranno stipulare accordi con gli enti gestori delle aree marine, con le capitanerie di porto e con l’autorità portuale, al fine di ricevere fondi diretti alla promozione e organizzazione di eventi di pulizia dei fondali, ricevendo in seguito altresì il sostegno di dette organizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti raccolti.
Una buona notizia per un mare sempre più… green.
Articolo pubblicato su ScubaZone Magazine
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