Spesso il bene più prezioso di una famiglia è la casa familiare, in cui si esplica la vita di coniugi e figli. Ma in caso di separazione, a chi resta?
Criteri per l’assegnazione della casa familiare
Il godimento della casa familiare è attribuito tenendo primariamente conto dell’interesse dei figli.
Ciò significa che la casa verrà assegnata al genitore presso cui saranno collocati prevalentemente i figli, indipendentemente dalla proprietà dell’immobile che può essere anche per intero dell’altro genitore o addirittura di un terzo – per esempio i nonni.
Unitamente all’immobile, viene concesso l’uso e l’assegnazione di tutti i mobili e i complementi che l’arredano, ancora una volta senza riguardo alla proprietà degli stessi.
Il genitore assegnatario ha il godimento ampio e intero dell’immobile, con l’unica limitazione che deve abitarla con i figli (non può, ad esempio, metterla in affitto).
Quando viene a cessare l’assegnazione?
Il proprietario dell’immobile potrà tornare a goderne solo alla decadenza dell’assegnazione, che coincide o con l’abbandono volontario della casa da parte dell’assegnatario, oppure con il raggiungimento dell’indipendenza economica dell’ultimo figlio convivente con il genitore assegnatario.
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