Ancora una volta, come succede ormai da anni, con l’arrivo della stagione estiva inizia anche il caos aerei. Voli cancellati, in ritardo, rimandati, bagagli smarriti, vacanze rovinate. Purtroppo, questi disguidi spesso causano conseguenze che rischiano davvero di tramutare le ferie in operazioni estremamente snervanti.
Tra le molte cose che potrebbero andare storte c’è anche la possibilità che la compagnia aerea smarrisca la vostra valigia, dove prima di partire eravate miracolosamente riusciti ad infilare tutto ciò che vi serviva per i vostri giorni di ferie senza sforare il peso consentito.
Ma in questi casi, come si possono far valere i propri diritti a vedersi risarcito il danno subito? Scopriamo insieme cos’ha stabilito una recente ordinanza della Corte di Cassazione.
Bagagli smarriti: di quanto viene risarcita la viaggiatrice
Il Tribunale id Ascoli Piceno, accogliendo la richiesta di una viaggiatrice, condanna la compagnia aerea a risarcire di 400,00 € il danno subito a causa della ritardata consegna del bagaglio, somma ridimensionata in sede d’Appello e portata a 115,73€. Il risarcimento stabilito viene deciso dai giudici sulla base delle spese che la viaggiatrice aveva effettuato per rimpiazzare alcuni beni di prima necessità contenuti nel bagaglio smarrito e riconsegnatole solamente 5 giorni dopo il suo arrivo, documentate dagli scontrini d’acquisto presentati in giudizio.
La compagnia aerea, che nei primi gradi di giudizio non aveva mai contestato l’originalità degli scontrini e delle fatture prodotte in giudizio dalla viaggiatrice, decide di impugnare la decisione di secondo gravo. Nello specifico, per la compagnia aerea non è sufficiente la mera dimostrazione di aver effettuato le spese per vedersele risarcire, poiché la parte lesa avrebbe dovuto dimostrare il rapporto causale tra le spese documentate e la temporanea indisponibilità del bagaglio. Il vettore lamenta poi l’assenza totale di motivazione relativamente alla liquidazione del danno sostenendo che il giudice abbia confermato la liquidazione dell’importo “sulla base di semplici asserzioni di un’amica che avrebbe aiutato l’attrice negli acquisti di beni di prima necessità”.
Per la Cassazione il ricorso è inammissibile.
Cosa dice la Cassazione sui bagagli smarriti
Per gli Ermellini (ordinanza n. 3308/2023) in secondo grado è stato correttamente valutato che le spese sostenute dalla viaggiatrice per l’acquisto di beni di prima necessità “destinati a rimpiazzare quelli contenuti nel bagaglio temporaneamente smarrito, fossero state provate sul piano documentale, attraverso la produzione di copie degli scontrini di acquisto della merce”. Ed è stato corretto, ribadisce la Corte, che il Tribunale stabilisse una cifra di risarcimento pari a quanto ufficialmente acquistato dalla viaggiatrice per far fronte alla temporanea mancanza della propria valigia, smarrita dalla compagnia aerea, sulla base degli scontrini prodotti. Niente di più e niente di meno.
Come ci si può tutelare, dunque, nel caso di bagagli smarriti/riconsegnati in ritardo? Secondo la Cassazione è sufficiente presentare in giudizio gli scontrini di quanto speso per sopperire alle mancanze cause dalle compagnie aeree per potersi vedere risarcito il danno.
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