Basta aprire lo spam della nostra casella delle mail per chiederci: ma io ho dato veramente consenso alla newsletter? Di tutte queste newsletter? Sembra decisamente impensabile aver acconsentito a ricevere mail da ogni dove, per ogni sorta di cosa: ed infatti non è cosi, il consenso non proviene da noi. Ma grazie al GDPR forse riusciremo ad avere la cartella dello spam un po’ più vuota, vediamo perché.
Cassazione e Newsletter
È stata impugnata davanti alla Corte di Cassazione una decisione del tribunale di Arezzo per contestare la legittimità dell’invio di materiale promozionale da parte di una azienda a cui il ricorrente aveva consegnato i propri dati per l’ottenimento di un servizio.
La Corte, con sentenza n.17278/18, ha accolto il ricorso riconoscendo l’illegittimità del trattamento poiché contrario all’art. 23 del Codice della privacy, che stabilisce che “il consenso è validamente prestato solo se espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato”.
Newsletter e GDPR
Il nuovo regolamento privacy si occupa indirettamente anche della newsletter quando stabilisce, all’art. 4, che il consenso dell’interessato, in modo inequivocabile, deve essere:
- Libero
- Specifico
- Informato
Il cliente deve poter scegliere per che scopi acconsentire al trattamento dei propri dati. Per questo è necessario che lo scopo sia indicato specificatamente (es. “trattamento dei dati per fini di..”) e che vi sia una chiara separazione del consenso al trattamento dei dati che la persona deve fornire obbligatoriamente per ottenere il servizio richiesto, rispetto a trattamenti diversi ed ulteriori, quali l’invio di pubblicità, promozioni, informazioni commerciali, ecc.
Non c’è nulla che impedisca al gestore di negare il servizio offerto a chi non acconsenta a ricevere messaggi promozionali, ma non può utilizzare i dati personali comunicati per somministrare o far somministrare informazioni pubblicitarie a colui che non abbia effettivamente manifestato la volontà di riceverli.
Ricapitolando: in primo luogo il consenso deve essere liberamente e volutamente concesso ed, in secondo luogo, vi deve essere un modo semplice e veloce per potersi disiscrivere dalla newsletter.
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