Una decisione storica destinata a cambiare il futuro del nostro Paese: questo è la pronuncia della Corte Costituzionale che mercoledì 27 aprile 2022 ha dichiarato “costituzionalmente illegittima” la norma che impone in via automatica esclusivamente il cognome paterno ai nascituri, facendo così fare alla giurisprudenza un enorme passo evolutivo in avanti.
Il cognome paterno non sarà più esclusivo in automatico
Con questa importante pronuncia, che in molti attendevano da decenni e di cui si aspettano ora le motivazioni, si mette fine all’automatismo che assegna in via esclusiva il cognome del padre al figlio. D’ora in avanti la regola del gioco si inverte rispetto a quanto fatto sinora: l’automatismo sarà l’assegnazione del cognome di entrambi i genitori nell’ordine che gli stessi concorderanno e, all’opposto, servirà un accordo tra di loro per attribuire soltanto il cognome di uno dei due.
Queste nuove regole saranno da applicare non solo ai figli nati nel matrimonio ma anche a quelli adottivi e nati fuori dal matrimonio.
La Corte Costituzionale, in una nota, ha fatto sapere di aver ritenuto la norma che impone automaticamente il solo cognome del padre “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio”: sarà però necessario attendere la sentenza completa di motivazioni per scoprire come questo rivoluzionario principio verrà interpretato e applicato.
Il caso finito in Corte Costituzionale che cambia la storia
Ma come si è arrivati a questa pungente scelta?
Tutto è partito oltre un anno fa, quando la Corte Costituzionale aveva iniziato a discutere del caso di una coppia lucana che si era rivolta al Tribunale di Lagonegro chiedendo la possibilità di attribuire al loro terzo figlio il solo cognome materno, lo stesso dei due primi due bambini nati quando la coppia non era ancora sposata e che avevano solo il cognome della madre.
Il giudice di primo grado aveva respinto la richiesta dei genitori che avevano quindi impugnato la decisione davanti alla Corte di Appello di Potenza la quale aveva deciso di inviare alla Consulta l’eccezione di costituzionalità. Quest’ultima proprio in quei giorni si era già trovata ad affrontare il caso di una coppia di Bolzano che chiedeva di poter dare il solo cognome materno perché in tedesco suonava meglio di quello paterno.
Sollevata una questione di legittimità sull’art. 262 c.c.
La Consulta aveva allora deciso di sollevare la questione di costituzionalità sulla norma 262 del codice civile che nega il diritto alle madri di dare ai figli il proprio cognome. La norma infatti al primo comma stabilisce che “Il figlio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre.”
E la decisione tanto attesa è arrivata proprio nelle scorse ore. Restando in attesa delle motivazioni, la Corte ha già annunciato che d’ora in poi la regola generale sarà quella secondo cui “il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo sull’ordine di attribuzione del cognome di entrambi i genitori, resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico”.
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