Immaginatevi di tornare bambini. Immaginatevi di avere quattro anni, di aver appena scritto e spedito la letterina a Babbo Natale dichiarando in premessa di essere stati buonissimi durante l’anno e giurando di esserlo ancora di più il prossimo, se vi porterà tutta la lunghissima lista di doni che volete.
Ricordatevi l’attesa e l’emozione della notte della Vigilia di Natale, il desiderio di rimanere svegli per riuscire a cogliere in flagrante quel paffuto vecchietto con barba e capelli bianchi mentre vi lascia sotto lo scintillante albero di Natale una meravigliosa colata di doni. Ricordatevi la gioia che vi scatenava questo periodo dell’anno, con il calendario dell’Avvento e, se si è fortunati, la neve.
Ecco: ora fingete di rispondere al telefono al posto dei vostri genitori ed immaginatevi di sentirvi dire, dall’altra parte della cornetta,
“Marmocchio, passami la mamma o vengo a prenderti. E, comunque, Babbo Natale non esiste”.
da questa frase, agghiacciante per un bambino e per il genitore che la sente, da cui è partito il caso di oggi.
Il centralinista che ha detto al bambino che Babbo Natale non esiste
La frase in cui il centralinista dichiarava l’inesistenza di Babbo Natale al povero bambino, per fortuna, è stata registrata dalla segreteria telefonica del dispositivo. A partire da questo è stato possibile per gli uomini della Questura rintracciare l’operatore del call center che ha effettuato la telefonata e la dichiarazione incriminata, recapitandogli una formale denuncia per molestie telefoniche.
L’indagine è partita a febbraio 2018 dalla denuncia sporta dai genitori del piccolo, residenti in Lombardia, i quali hanno dichiarato di aver ricevuto la poco gradita telefonata dell’operatore qualche giorno prima sulla linea telefonica di casa, che per fortuna aveva registrato l’intera conversazione. In quel contesto rispondeva al telefono il bambino più piccolo, di quattro anni, informandosi su chi fosse quell’uomo sulla linea. L’operatore del call center lo invitava a passargli i genitori ma, a seguito del titubante silenzio del bambino, l’operatore perdeva la pazienza dichiarando “Se non mi passi la mamma vengo a prenderti. So che sei lì, passami qualcuno o arrivo, sbrigati marmocchio. Babbo Natale non esiste, e la befana è la tua mamma”.
A seguito degli accertamenti è stato possibile identificare l’uomo, un operatore di 36 anni al quale è stata prontamente recapitata la denuncia sporta dai genitori dell’innocente bambino.
Questa vicenda può addirittura far sorridere, ma l’impegno con cui la Questura ha provveduto alla ricerca del responsabile, fa comprendere come anche le istituzioni preposte ritengano un diritto di tutti, in particolar modo dei bambini, il potersi godere la magia del Natale e di Babbo Natale, senza che nessuno possa rovinare questi importanti quanto irripetibili momenti dell’infanzia.
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