Se in sede di divorzio o separazione pensi di nascondere parte del tuo patrimonio per non doverlo dividere con il tuo ex partner è decisamente il caso di leggere questo articolo perché il tuo trucchetto, ti avvisiamo già, non può più funzionare. Il giudice, infatti, adesso può disporre d’ufficio l’intervento della Guardia di Finanza per accertare la reale consistenza dei patrimoni dei coniugi e scovare eventuali tesori tenuti volutamente nascosti.
I controlli della Guardia di Finanza sui patrimoni dei coniugi: le novità
D’ora in avanti la Finanza avrà un’arma in più contro chi cerca di nascondere parte del patrimonio: i giudici potranno chiedere il suo intervento nelle cause di divorzio (o separazione) per effettuare controlli mirati sui reali beni dei coniugi, aiutando in questo modo la giustizia a determinare i corretti importi per gli assegni di mantenimento oltre che una adeguata divisione dei beni tra le parti.
La riforma Cartabia (D.lgs.n. 149/2022) ha modificato l’art. 473 bis 2 c.p.c. il quale, in relazione ai poteri giudice, al 2° comma stabilisce che “con riferimento alle domande di contributo economico il giudice può d’ufficio ordinare l’integrazione della documentazione depositata dalle parti e disporre ordini di esibizione e indagini sui redditi, sui patrimoni e sull’effettivo tenore di vita, anche nei confronti di terzi, valendosi se del caso della polizia tributaria”.
In questo modo il legislatore ha voluto prevedere la facoltà di attivare i controlli sul patrimonio sia su richiesta delle parti che su una specifica richiesta di chiarezza da parte del giudice, qualora le parti decidano di omettere tale richiesta o di avanzarla solo parzialmente.
Con riferimento ai procedimenti instaurati a partire dal 28 febbraio 2023, data di entrata in vigore della riforma Cartabia, i giudici hanno così la facoltà di interpellare per i controlli la Guardia di finanza. Per i procedimenti precedenti al 28 febbraio 2023, invece, si potranno applicare solamente le disposizioni vigenti anteriormente, in virtù del principio di non retroattività della norma.
Che controlli sul patrimonio può effettuare la Guardia di Finanza?
La Guardia di Finanza avrà la possibilità di effettuare controlli e accertamenti relativi alle richieste di natura patrimoniale, eventualmente legate anche all’affidamento di minori e al loro mantenimento, che coniugi e giudici richiederanno in sede di giudizio di separazione o divorzio.
Anche attraverso l’utilizzo di banche dati riservate alla polizia finanziaria l’operatore incaricato potrà acquisire atti di polizia giudiziaria incrociandoli con ciò che emerge dalle banche dati al fine di scoprire se uno dei coniugi nasconde parte del proprio patrimonio all’ex partner con l’intento di pagare un mantenimento più basso o di non dividere equamente i beni qualora vi fosse un regime di comunione.
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