Negli ultimi mesi in tutta Italia da nord a sud sta spopolando una nuova moda riguardante gli animali: il puppy yoga (o puppy pilates e tutte le declinazioni che ne derivano). Si tratta di un’attività che implica l’utilizzo di cuccioli di pochissime settimane durante una seduta di yoga o pilates: ma è legale? Vediamo insieme cosa comporta e cosa prevede la legge.
Puppy yoga: cos’è questa nuova moda
Per chi non lo conoscesse, il puppy yoga è un’attività nata anni fa negli Stati Uniti che, nel giro di poco tempo, si è diffusa in tutto il mondo arrivando anche in Italia, dove ad oggi nelle principali città italiane facendo una veloce ricerca su internet è possibile trovare diverse strutture in cui viene organizzato. Si tratta di lezioni di yoga durante le quali i partecipanti (gruppi solitamente composti da 20-30 persone) praticano yoga per circa mezz’ora e per la restante mezz’ora possono dilettarsi in esercizi di rilassamento “spupazzandosi” cuccioli di cane portati appositamente sul luogo. È un’attività che secondo gli organizzatori apporta grandi benefici ai partecipanti umani, che grazie alla presenza dei cuccioli hanno modo di rilassarsi e svagarsi eliminando un po’ di stress. Per i cuccioli però non si può dire altrettanto.
Puppy yoga: il problema per i cuccioli
A partecipare alle sedute di puppy yoga solitamente sono cuccioli di razza (o simil razza, non è sempre dato saperlo poiché potrebbero anche non avere pedigree) che vengono portati a “lezione” direttamente dall’allevatore ancora piccolissimi, alcuni hanno appena poche settimane di vita e neppure hanno completato la profilassi vaccinale.
Come avviene spesso quando si mischia il denaro e il guadagno con il benessere animale, quest’ultimo rischia di finire in fondo alla lista delle priorità. Già all’estero, dove il puppy yoga è arrivato prima che in Italia, è stato dimostrato come questa attività comporti un grande rischio di sfruttamento dei cuccioli, sottratti troppo presto alle madri e costretti a lavorare per lunghe ore al giorno (perché per i cuccioli di cane essere maneggiati da decine e decine di persone in diverse sessioni consecutive tutti i giorni è considerabile un “lavoro”) senza possibilità di riposarsi quando serve e di bere e mangiare come il loro ciclo vitale richiederebbe.
Come documentato da un’inchiesta inglese, recentemente seguita a ruota anche da un noto programma televisivo italiano, succede spesso che i cuccioli vengano trasportati in macchina ammassati in un unico trasportino per raggiungere il luogo della lezione che, alle volte, risulta essere distante anche ora dall’allevamento da cui provengono. Per il tempo in cui si svolge la parte di lezione senza la loro presenza i giovani animali sono costretti a stare rinchiusi in attesa che arrivi il loro turno, senza possibilità di bere e mangiare per evitare il rischio che sporchino urinando e defecando durante la lezione (rischio comunque non evitabile del tutto, considerato che essendo così piccoli non sono in grado di trattenersi). Essendo lì appositamente per “intrattenere” i partecipanti alla lezione i cuccioli sono continuamente manipolati, abbracciati, coccolati e sbacciucchiati da chiunque, senza che sia lasciato loro un po’ di tempo per riposare, ignorando i palesi segnali di disagio e normale stanchezza che manifestano.
Un altro rischio del puppy yoga è poi quello igienico-sanitario, che corrono sia gli stessi cani che i partecipanti, i quali potrebbero venire infettati da qualche malattia trasmessa dai cuccioli che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale a causa della loro giovanissima età.
Anche se i siti che promuovono il puppy yoga spiegano quanto possa essere benefica l’attività per gli animali stessi, che “imparano a socializzare con chiunque fin da subito”, numerosi esperti del settore hanno ampiamente dichiarato e dimostrato come questo non sia il metodo giusto per insegnare al cucciolo a socializzare ma che, anzi, comporti grandi rischi.
Non essendoci educatori o professionisti cinofili presenti né figure di riferimento per i piccoli– eccezion fatta per gli allevatori, che nella maggior parte dei casi si limitano a presenziare senza occuparsi in alcun modo degli animali durante la lezione – l’insistente e incompetente manipolazione da parte di decine di estranei rischia al contrario di creare dei traumi ai cuccioli.
Infine, c’è il concreto rischio che vedendo tanti bei cuccioli qualcuno decida impulsivamente di acquistarne uno sull’onda emotiva della situazione, senza rendersi conto di quanto un cane possa essere impegnativo e costoso, con la conseguente possibilità che non si sarà pronti per occuparsi adeguatamente dell’animale o, nella peggiore delle ipotesi, si decida di optare per un abbandono nel giro di pochi mesi.
Il puppy yoga è legale? Cosa prevede la normativa
Le linee guida nazionali recepite con accordo fra Governo, Regioni e Province autonome nel 2015 riguardanti gli interventi assistiti con animali a scopo terapeutico prevedono l’utilizzo di soli animali adulti formati appositamente per operare. Nel 2015 il Governo e le regioni hanno espressamente stabilito all’art. 2, lett. C, dell’accordo stipulato durante la conferenza, che per “attività assistita con gli animali (AAA)” si intende un “intervento con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione attraverso il quale si promuovere il miglioramento della qualità della vita e la corretta interazione uomo-animale”.
Essendo il puppy yoga, così come ad oggi viene proposto, un’attività ludica rientrante in questa categoria (AAA) e viste le numerose problematiche che questo può comportare per i cuccioli se mal gestiti, è chiaro che esiste il concreto rischio che non venga assolutamente promosso il “miglioramento della qualità della vita e la corretta interazione uomo-animale” per dei cuccioli che, sempre secondo le linee guida, neppure dovrebbero essere impiegati in queste attività poiché troppo piccoli.
La nota del Ministero della Salute sul puppy yoga
Alla fine di aprile 2024, anche in seguito alle numerose perplessità relative a questa disciplina, il Ministero della Salute è intervenuto in merito diramando una nota nella quale viene espressamente indicata l’impossibilità di utilizzare cuccioli per attività di questo tipo.
Nello specifico la nota stabilisce che “Tale attività si configura come un intervento con finalità ludico-ricreative e di socializzazione volto al miglioramento della qualità di vita e al benessere della persona, rientrando quindi nell’ambito delle Attività Assistite con gli Animali (AAA) regolamentate dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, recante “Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con gli animali (IAA)” (Rep. Atti n. 60/CSR del 25 marzo 2015). L’Accordo stabilisce, in Allegato A capitolo 8, che gli animali coinvolti in IAA siano soggetti adulti, condizione necessaria a tutelare la salute e il benessere degli animali oltre che la sicurezza dell’utenza.
Pertanto, si invitano le Regioni e Province autonome a vigilare affinché eventuali pratiche di Attività Assistite con gli Animali con l’impiego di cuccioli non vengano erogate in quanto non rispondenti ai requisiti previsti nell’Accordo succitato.”
Puppy yoga e giustizia
Nonostante sia ancora presto per avere precedenti giuridici in merito, le associazioni animaliste si stanno già muovendo contro questa nuova moda. L’associazione Lndc-Animal Protection, infatti, ha già dichiarato l’intenzione di presentare denuncia alla Procura di Milano per sfruttamento a fini commerciali dei cuccioli.
In Spagna, dove il puppy yoga esiste ormai da tempo, sono stati di recente e per la prima volta confiscati sei cuccioli impiegati durante l’attività. A seguito della segnalazione di una cittadina, la quale aveva denunciato che diversi cuccioli di cane venivano sfruttati per tante ore in un centro di yoga manifestando sintomi di stanchezza e disagio che venivano puntualmente ignorati, l’ufficio per la protezione degli animali del comune di Barcellona aveva aperto un’indagine scoprendo, tra le altre cose, che i cuccioli di razza provenivano da negozi per animali e presentavano tutti irregolarità sanitarie. Alcuni dei cani provenivano da paesi fuori dell’Ue, con passaporti falsificati, senza l’obbligatoria antirabbica, e tutti sono risultati positivi alla giardia (parassita intestinale che, se non adeguatamente trattato, rischia di avere conseguenze croniche sull’animale). Gli animali sequestrati sono stati affidati a una struttura che ha poi trovato loro una casa, sottraendoli così a chi li stava utilizzando solo a fini lucrativi.
Per dare una risposta alla domanda iniziale, se il puppy yoga debba ritenersi o meno legale, è quindi necessario verificare le condizioni effettive di gestione dei cuccioli, che come specificato dalla nota del Ministero della Salute non possono essere impiegati in questo genere di attività.
Si può ritenere legale nel caso in cui i cani utilizzati siano adulti, siano stati sottoposti al ciclo vaccinale obbligatorio e siano rispettati i loro bisogni fisiologici, assistiti da personale competete in grado di cogliere eventuali segnali di stress e stanchezza, nel pieno rispetto del benessere degli animali. La normativa in merito resta comunque ancora scarsa ma vista l’importanza dell’argomento la speranza è che anche questo buco legislativo venga presto colmato.
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