Filmino Prima Comunione mancato, risarcimento assicurato

Inutile negarlo: la Prima Comunione è quel momento tanto importante nella vita religiosa di ciascuno quanto imbarazzante quando si riguardano le foto anni dopo. Improbabili vestitini da semi-suore di clausura per le bambine e da giovani ed eleganti camerieri in erba per i bambini. Nonostante ciò, c’è chi farebbe letteralmente di tutto per mantenere questo importante ricordo per sempre.

È infatti il caso di due genitori molto credenti che hanno portato un fotografo davanti al Giudice di Pace per ottenere l’equo risarcimento del danno morale causato dall’errata videoripresa fatta dal cameraman durante la cerimonia della Prima Comunione della bambina.

comunione

Il Giudice di Pace non perdona lo sgarro del mancato ricordo della Prima Comunione

A seguito delle lamentele presentate dai genitori della bambina di 9 anni che non hanno ottenuto il corretto video della sua Prima Comunione come pattuito, i quali espongono il grave stato di malessere in cui versa la bambina dopo aver appreso la notizia (la quale pare piangere di disperazione, in preda all’ansia ed allo stress), il Giudice di Pace di Torre Annunziata si pronuncia condannando il fotografo ad un risarcimento dei danni caro e salato.

Il giudice, riconosce e dà ampio risalto alle forti convinzioni cattoliche della famiglia danneggiata, la quale si vede negata “la grande gioia del ricordo” di questo momento così importante. Inoltre, decide di punire anche la slealtà del fotografo che, accortosi dell’assenza della bambina nel filmato della Prima Comunione, non lo dichiara ai genitori incassando ugualmente il guadagno pari ad Euro 70.00 per il (dis)servizio offerto.

La severissima decisione del Giudice di Pace impone allo sleale fotografo il pagamento di:

  • 70,00 Euro di costo della prestazione “svolta”;
  • 570,00 Euro (più interessi) alla famiglia tutta;
  • 500,00 Euro (più interessi) ai genitori in quanto “esercenti la potestà genitoriale sulla minore”;
  • 700,00 di spese legali (più IVA e contributi previdenziali degli avvocati);
  • del 50% di queste somme in favore della Parrocchia, sulla quale il fotografo aveva inizialmente tentato di scaricare le proprie colpe.

Non ci rimane che constatare con quanta serietà il Giudice abbia esaminato la questione, riconoscendo il forte valore sentimentale che può essere attribuito ad un ricordo così importante quale la Prima Comunione, e aspettare di scoprire se il fotografo impugnerà questa severissima decisione.

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