Cosa succede se il padre e la madre di un minore non sono d’accordo sulla somministrazione del vaccino anti Covid al figlio, che invece lo vuole fare?
Per il Tribunale di Monza, nel caso di Covid, è più importante la sicurezza fisica e sociale del giovane, motivo che ha portato il giudice a disporre l’autorizzazione alla somministrazione del vaccino Covid attribuendo alla madre la facoltà di accompagnare il figlio presso un centro vaccinale e sottoscrivere il consenso informato anche in assenza del consenso dell’altro genitore.
Madre e figlio vogliono procedere alla vaccinazione ma il padre si oppone
In vista della ripresa delle scuole e nella speranza di sconfiggere il Covid, la madre di un 15enne, dopo essersi consultata col pediatra di famiglia e aver ottenuto il consenso verbale dell’ex coniuge, ha proceduto a fissare un appuntamento in un centro vaccinale per la somministrazione del vaccino al figlio, che a sua volta anche se minorenne aveva espresso la volontà di vaccinarsi per non essere più limitato nelle sue attività scolastiche e sportive.
Il padre però, una volta ricevuto il modulo per il rilascio all’autorizzazione, ha rifiutato il consenso adducendo motivazioni generiche relative “all’assenza di particolari rischi per i minori di contrarre forme gravi della malattia. In questo modo il padre, senza tener contro della volontà espressa dal figlio ormai quindicenne, ha opposto un veto ingiustificato ad un atto medico che, seppur non obbligatorio, viene ritenuto dalle autorità sanitarie e dalle autorità scientifica privo di controindicazioni.”
Vista l’impossibilità di vaccinare il figlio senza il consenso del padre, la madre si rivolge al giudice che accoglie la domanda.
La madre porta il caso in Tribunale per ottenere il permesso alla vaccinazione
Il giudice come prima cosa ricorda che “Laddove vi sia un concreto pericolo per la salute del minore, in relazione alla gravità e diffusione del virus e vi siano dati scientifici univoci che quel determinato trattamento sanitario risulta efficace, il giudice può sospendere momentaneamente la capacità del genitore contrario al vaccino (come determinato dal Tribunale di Milano con sentenza 17.10.18, dalla Corte d’appello di Napoli del 30.08.2017 e dal Tribunale di Roma 16 febbraio 2017).”
Inoltre il giudice deve tener conto dell’esistenza di un grave pregiudizio per la salute e la diffusione della malattia sul territorio nazionale. In altri casi, in passato sono state assunte decisioni in senso negativo sulla possibilità di vaccinare i figli anche contro il parere di uno dei genitori, ma si trattava di casi in cui il vaccino riguardava patologie con scarsa diffusione, circostanze ben lontane da quelle vissute in Italia (e nel mondo) da un anno e mezzo a questa parte.
Per il Tribunale il minore può essere vaccinato anche senza il consenso del padre
“Quanto all’efficacia del vaccino nella prevenzione della malattia e nel contrasto alla diffusione del contagio la comunità scientifica sia nazionale che internazionale, sulla base di studi continuamente aggiornati, è concorde nel ritenere che i vaccini approvati dalle autorità regolatorie nazionale internazionali hanno un’elevata efficacia nel proteggere dalla malattia grave sia i singoli sia la collettività e in particolare i soggetti vulnerabili con un rapporto rischi-benefici in cui i benefici sono superiori ai rischi in tutte le fasce d’età, comprese quelle più giovani che sono anche quelle in cui la circolazione del virus è più elevata per la maggior socializzazione. Al contrasto l’assenza di copertura vaccinale soprattutto in presenza di varianti sempre più contagiose, comporta un maggior rischio per i singoli, compresi i minori, di contrarre la malattia e ripercussioni negative sulla vita sociale e lavorativa delle persone e per quanto riguarda i minori sul loro percorso educativo limitando la possibilità di accesso alle strutture formative.”
Nel caso di specie non ci sono controindicazioni alla somministrazioni del vaccino, come certificato dal medico curante. Inoltre va necessariamente considerata la volontà manifestata dal minore che ha espresso con chiarezza la sua volontà anche in un sms inviato al padre chiedendogli di poter essere vaccinato così da poter tornare ad avere una vita normale.
In conclusione secondo il Tribunale di Monza (pronuncia n.3686/2021) il rifiuto opposto dal padre è quindi in contrasto sia con la volontà del figlio, sia con la necessità di proteggerlo ed evitare che contragga la malattia tornando ad essere limitato nelle relazioni sui più svariati ambiti. Quindi, per evitare che queste conseguenze pregiudizievoli si realizzino, il conflitto genitoriale va risolto autorizzando la somministrazione del vaccino e attribuendo alla madre la facoltà di condurre il minore in un centro vaccinale e sottoscrivere il relativo consenso informato anche in assenza del consenso dell’altro genitore.
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