Separazione e divorzio in un unico ricorso: ora è realtà

Negli scorsi mesi si è tanto parlato delle novità che la riforma Cartabia avrebbe apportato una volta divenuta efficace: tra le più importanti vi rientravano anche quelle relative al nuovo processo di famiglia. Ora, dopo la sua approvazione ed entrata in vigore, per la prima volta un Tribunale ha applicato il nuovo procedimento di separazione e divorzio, che ha lo scopo di accorciare i tempi alleggerendo il carico di lavoro della giustizia italiana.

Separazione e divorzio insieme: il Tribunale di Milano fa la storia

Per la prima volta un Tribunale – quello di Milano – ha applicato la nuova riforma Cartabia pronunciando una sentenza di separazione consensuale tra due coniugi che, tramite lo stesso ricorso, hanno richiesto di comune accordo anche la pronuncia di divorzio. Poiché la legge prevede che tra la pronuncia di separazione consensuale e quella di divorzio passino almeno sei mesi, i giudici milanesi hanno già invitato i coniugi a comunicare entro il termine di sei mesi la loro intenzione a proseguire con il divorzio. Nel caso in cui in questo lasso di tempo i due coniugi non abbiano deciso di fare marcia indietro sul proprio matrimonio, il Tribunale disporrà il divorzio senza che sia necessario – a differenza del passato – un nuovo ricorso da parte degli sposi.

Nella pronuncia milanese il giudice ha esplicitato che, durante i sei mesi a loro disposizione, ciascun coniuge avrà la possibilità di comunicare di non essere più d’accordo con il patto concordato solamente nel caso in cui vi sia una nuova e rilevante circostanza tale da scombinare le carte in tavola e far venire meno il consenso già dato.

Nuovo procedimento di separazione e divorzio: un risparmio di denaro e tempo

Il nuovo procedimento comporta notevoli vantaggi per tutti in termini di risparmio di tempo e di denaro. In primis perché ai coniugi basterà depositare un solo ricorso che varrà per entrambe le richieste, e sarà sufficiente la conferma delle proprie intenzioni per vedere ufficializzato anche il divorzio. In secundis perché, per la giustizia italiana, questo comporta uno snellimento e sveltimento delle pratiche, che saranno meno ingombranti anche per i tribunali, i quali dovranno gestire un solo fascicolo.

Validi i patti pre-divorzio

Grazie all’applicazione della riforma Cartabia – e la recente sentenza milanese ne è l’esempio – si appiana un tema particolarmente dibattuto: quello dei patti tra coniugi pre-divorzio. In passato la Cassazione aveva ripetutamente negato la validità degli accordi pattuiti tra le parti e volti a disciplinare il loro futuro divorzio, concordati prima del deposito del ricorso del divorzio in tribunale.

Ora invece la richiesta del coniuge varrà sia per la separazione che per il divorzio, venendo così formalizzato prima.

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