TikTok è il social che è cresciuto di più negli ultimi tempi grazie ai suoi giovanissimi utenti: ma quali sono i pericoli che nasconde a livello legale?
TikTok: il social preferito dai giovanissimi
Sta spopolando tra i giovani, i meno giovani, dagli Stati Uniti alla Cina senza saltare India ed Europa, e nel giro di meno di quattro anni ha letteralmente conquistato il web.
Stiamo parlando di TikTok, il social nato in Cina, inizialmente chiamato Musical.ly, attraverso il quale gli utenti possono creare brevi clip musicali, sui quali si può ballare, recitare o fare storie divertenti con gli amici. Ad oggi si contano più di 12milioni di video pubblicati al giorno – sì, ogni giorno! – da ogni parte del mondo, e sono circa 800 milioni gli utenti iscritti.
Oltre ai numeri è incredibile anche l’eterogeneità degli iscritti: dai teenager che ballano a ritmo di musica, agli influencer che si fanno conoscere strappando una risata, arrivando persino ai politici (italiani compresi) che cercando di catturare l’attenzione di un elettorato che difficilmente riuscirebbero ad attrarre.
Tra questi sono moltissimi gli utenti minorenni: secondo i dati raccolti circa il 30% degli utenti non ha neanche 18 anni e – problema non indifferente – molti non ne hanno neppure 14.
Cosa c’è dietro la musica?
Ma dietro questo nuovo social, specialmente per i più giovani – ma non solo! – si celano non pochi rischi: scopriamoli insieme.
Il problema dei contenuti politici
Il problema principale di TikTok in tema privacy è così semplice da essere incredibilmente complesso: nessuno sa come il sito moderi i contenuti.
A riguardo, Mark Zuckerberg (inventore e proprietario di Facebook, social network diretto competitor di TikTok) aveva affermato che l’app cinese stava volontariamente bloccando i contenuti favorevoli ai manifestanti di Hong Kong da parte degli utenti americani, accusa respinta dalla Cina che ha affermato che i video delle proteste tendono a non diventare virali perché non interessanti.
Ulteriore accusa è quella che i moderatori di TikTok vengano istruiti per censurare alcuni video “politicamente” scomodi al governo cinese (e non solo): anche in questo caso la difesa dell’azienda è quella che l’app serva per divertirsi e non per fare e parlare di politica.
I materiali vietati dal social si dividono in due tipi: quelli che rientrano nelle “violazioni” e che vengono direttamente cancellati dal sito, e quelli che rientrano nelle infrazioni minori che invece sono “visibili a sé stesse” e per questo limitatamente diffuse.
Dove finiscono i dati degli utenti?
Un’altra importante parentesi aperta è dove finiscano i dati degli utenti: il sospetto è che le decisioni in merito ai contenuti di TikTok arrivino direttamente dal governo cinese ma, anche in questo caso, l’azienda ha rassicurato sul fatto che i dati degli utenti siano in archivi situati negli Stati Uniti e a Singapore e non in Cina, come in molti temono.
Nonostante questo però parrebbe che, indipendentemente da dove siano detenuti i dati degli utenti, il governo cinese potrebbe avere diretto potere di utilizzo su questi.
Chi sono i TikToker e quali sono i rischi per gli utenti minorenni
Anche su TikTok sono nati dei veri ei propri influencer, chiamati TikToker, che guadagno grazie alle sponsorizzazioni e alle visualizzazioni. Spesso i TikToker sono giovani, alcuni ancora minorenni, e potrebbero non accorgersi neppure dei rischi che i numerosi video pubblicati online possono comportare.
Primo fra tutti è il rischio generalizzato del pubblicare in rete: tutto ciò che viene postato rimane nell’abisso di internet. Anche a distanza di anni. Rischio che corrono tutti gli utenti, in particolare quelli minorenni. Non è un segreto ormai che più del 70% dei selezionatori vanno a controllare tutti i profili social dei candidati per una posizione lavorativa: cosa succederà in futuro quando i giovani utenti di oggi un domani dovranno trovare lavoro, ma avranno ancora video goliardici e imbarazzanti come presentazione?
È ormai di prassi inserire anche l’indicazione dei propri profili social nelle domande di candidatura, valutate insieme al curriculum per avere un miglior quadro del candidato.
Rischio pedofilia
Considerata l’alta percentuale di minorenni interessati, uno dei maggiori rischi di TikTok è quello di favorire una cultura pericolosamente frivola e punti di contatto che agevolerebbero l’intento criminale dei pedofili. La presenza online di tanti video di giovani utenti attirerebbe l’attenzione dei numerosi pedofili presenti, motivo per il quale Google ha vietato l’applicazione nel Play Store.
Diffusione di fake news e propaganda terroristica
Scontato, verrebbe da pensare visto ciò che circola sul web, ma quello della diffusione di fake news tramite TikTok è un vero e proprio problema.
Purtroppo su questo social non sono ancora stati previsti i debunker, ossia coloro che si occupano di bloccare la disinformazione smascherando bufale e notizie false. La breve durata dei video, inoltre, rende praticamente impossibile fare video utili a spiegare la falsità di certe notizie.
Inoltre, vista la facilità con cui si possono caricare i video su questo social, anche i terroristi dell’Isis ci hanno provato, tentando di diffondere video violenti con la speranza di reclutare nuovi adepti altrimenti irraggiungibili. I video pubblicati rappresentavano violentissime esecuzioni, decapitazioni e scene di terrore.
Stesso pericoloso rischio per tutti i video che incitano ad azioni violente o comunque pericolose per i giovani e “innocenti” utenti.
Stiamo quindi parlando di problemi ai quali non possiamo rimanere indifferenti, specialmente se dobbiamo tutelare ragazzi minorenni che utilizzano questo social per divertirsi ma esponendosi a numerosi rischi.
L’auspicio è che TikTok cresca e inserisca le protezioni e i controlli necessari per un utilizzo sicuro che, però, rimane sempre da monitorare: con il web non si scherza mai.
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