Ti è mai successo di cercare un volo online, fantasticando su un possibile futuro viaggio, e di venire poi tartassato da pubblicità e immagini di siti che ti reindirizzano proprio verso la destinazione che avevi cercato? Sicuramente sì, a meno che tu non abbia navigato in incognito. Forse non lo sai, ma tutto questo è possibile grazie al web scraping (detto anche web harvesting o web data extraction).
Cos’è il Web scraping
Quando parliamo di web scaping ci riferiamo a una tecnica informatica legale che permette di estrarre dati da un sito web attraverso appositi software e che ha lo scopo principale di raccogliere le informazioni necessarie per indicizzare automaticamente le pagine di un sito. Il web scraping viene utilizzato per effettuare indagini statistiche sulla ricerca e l’utilizzo di prodotti e servizi sul web, su cui verrà poi attivato un marketing digitale mirato per i clienti.
L’elemento che è bene tenere a mente è che questa tecnica è perfettamente legale, qualora i dati che vengono in questo modo estrapolati siano accessibili liberamente sui siti web e vengano utilizzati per scopi statistici e di monitoraggio.
Per ciò che concerne i viaggi, il web scraping è un metodo utilizzato dai siti di prenotazione di viaggi per ottenere informazioni sui vari voli/treni/tratte da riproporli poi ai clienti. Un servizio che per chi naviga online può risultare veloce e comodo, ma che rischia di svantaggiare le singole compagnie (aeree, ad esempio).
Quando il web scraping è illecito
Il rischio di utilizzare web scaping in maniera illecita viene corso quando i dati estrapolati tramite questa tecnica vengono utilizzati per scopi non consentiti, come la pubblicazione di contenuti in violazione del diritto d’autore oppure la raccolta di dati personali a fini commerciali senza che sia stato dato il consenso del destinatario. Per fare un esempio pratico, non è possibile utilizzare i dati delle mail estrapolati con web scraping per creare una mailing list, oppure fare un elenco dei numeri di cellulari da rivendere per telemarketing.
Web scraping: la decisione del tribunale di Roma
Com’è possibile immaginare, la giurisprudenza si è già scontrata con il web scraping. Con sentenza del 05/09/2019, infatti, il Tribunale di Roma si è espresso sul così detto “caso Trenit”, ossia un’applicazione che permette agli utenti di consultare velocemente e agilmente con un’unica azione gli orari, le tempistiche e le tariffe dei treni ad alta velocità. Nel caso specifico Trenitalia aveva accusato la società inglese proprietaria di Trenit di utilizzare senza alcuna autorizzazione la propria baca dati, dalla quale secondo l’accusa Trenit aveva estrapolato informazioni relative al traffico ferroviario, al costo dei biglietti, ritardi ecc.
Per il Tribunale di Roma, però, il web craping in questo caso è da ritenersi conforme alla legge non essendo un’attività costante ma essendo mirata a segmenti non sostanziali della banca dati di Trenitalia, acquisendo le informazioni sulla base della richiesta dell’utente. Nello specifico, i server della società Trenit acquisivano i soli dati utili alla configurazione della richiesta del singolo utente, e ciò è consentito dalla legge.
Per i giudici romani “una volta che la banca dati sia stata resa pubblica nel suo complesso, sono consentite tutte le attività di estrazione, riproduzione e rielaborazione dei dati contenuti nella banca da parte di tutti gli utenti legittimi, siano essi soggetti fisici o soggetti imprenditoriali a condizione che la riutilizzazione e reimpiego dei dati non avvenga in maniera massiccia o riguardi “ la totalità della banca dati, una parte sostanziale della stessa” ovvero “il reimpiego di parti sostanziali valutati in termini qualitativi e quantitativi”.
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